“Mangiare sano non deve voler dire rinunciare ai propri gusti e piatti preferiti. Anche con fritti e tiramisù. Potrete dimagrire e stare in forma”.
Parola di Chiara Manzi, autrice per Sperling & Kupfer di “Antiaging con gusto” , un libro pensato come un manuale pratico, vissuto dalle lettrici come uno strumento per restare giovani e sfogliato anche da noi in redazione come un vademecum per mantenersi più sane e più belle. Volete anche voi mangiare? Cucinare o assaggiare ricette degne dei più grandi chef? Dimagrire a tavola? Combattere rughe e girovita abbondante a suon di forchettate ad alimenti ideali?
Allora leggete quanto dice nel libro l’autrice, Manzi: “Il mondo a tavola si divide in tre gruppi: innanzitutto c’è quello delle persone attente alla salute, che anche al ristorante ordinano un’insalata fresca dell’orto e sono disposte a ogni rinuncia pur di mantenersi in forma, e quello dei buongustai, che alla salute antepongono i piaceri della tavola.
I primi hanno tutti i valori analitici a posto, sono normopeso e in splendida forma, a volte un po’ fissati, a volte un po’ depressi a causa delle tante rinunce.
I secondi sono sovrappeso, soprattutto dopo i quarantacinque anni hanno pressione e/o colesterolo alti, glicemia alterata e simili.
Ma sono felici! E guai a parlare loro di unire salute e gusto al ristorante: rovinerebbe loro il piacere della buona cucina… come se ciò che fa bene alla salute dovesse necessariamente essere sempre meno buono.
E il terzo gruppo? Sono tutti quelli che passano da un eccesso all’altro. Quelli che si mettono a dieta ferrea un mese prima dell’estate e dopo Natale per ritornare poi a mangiare senza alcun freno. Quelli che dopo un’abbuffata al ristorante prendono il caffè senza zucchero.
Quelli che fanno un giorno di digiuno e il mattino dopo sono al bar a rovinarsi con un cornetto ripieno di crema.
Alzi la mano chi non appartiene al terzo gruppo!
Ma chi di noi, se avesse l’opportunità di scegliere fra una cucina golosa che al massimo non fa male, e una cucina golosa che fa bene, non sceglierebbe la seconda?
Non è solo una questione di buon senso, ma anche di salute. Questo passare dalla dieta ferrea al godimento sfrenato a tavola, alla fine non fa bene né alla salute né al piacere. Al massimo fa dimagrire velocemente, salvo riprendere subito i chili persi quando si abbandona una dieta esagerata. E a tavola ci fa stare con i sensi di colpa. Quante volte, all’arrivo del cameriere con la carta dei dolci, abbiamo scosso tristemente la testa? E se da oggi il cameriere ci proponesse dei dolci golosi che ci fanno bene alla salute?
Le diete fanno male proprio quando innescano questo meccanismo detto a yo-yo: si passa da un eccesso all’altro. Ma se impariamo a cucinare applicando la scienza della nutrizione alla cucina tradizionale, ciò che fino a ieri era solo buono, oggi farà anche bene!
In pratica: fritti e tiramisù per stare in forma. Quando qualcuno mi chiede se una volta al mese si può fare un fritto, io rispondo che per me si può fare anche tutti i giorni. Il fritto, infatti, è un metodo di cottura che conserva molto bene le vitamine più delicate, anche se sotto questo punto di vista la cottura sottovuoto è impareggiabile. E a volte un fritto ben fatto è meno grasso e calorico di un’insalatona.
Il fritto è molto calorico perché il grasso di frittura viene assorbito dall’alimento. E sappiamo che un solo cucchiaio di olio aggiunge al piatto 90 kcal”, racconta la Manzi in un capitolo che abbiamo estrapolato per Voi di YouDonna.
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