Maschi attenzione! Non confondete l’andropausa con la menopausa. D’accordo, entrambe compaiono intorno ai 50 anni. Ma, a differenza della menopausa femminile, l’andropausa non corrisponde all’incapacità di procreare. L’andropausa è infatti caratterizzata da un insieme di piccoli e grandi disturbi che si manifestano in maniera subdola e silenziosa: maggiore affaticamento muscolare, variazione al ribasso dell’attività sessuale e della libido con l’erezione che viene raggiunta più tardivamente e la detumescenza, dopo l’orgasmo, più rapidamente, deficit erettile in altri casi; insicurezza e senso di inadeguatezza fino alla depressione, ripresa più lenta da malattie ed eventi stressanti.
“II fattore che più di ogni altro influenza negativamente i livelli dell’ ormone – dice il prof Aldo Franco De Rose, andrologo e urologo – è il fumo di sigaretta, per cui l’insorgenza dell’ipogonadismo può essere anche più precoce, rispetto ai 50 anni”. A diminuire però l’età di insorgenza dei disturbi troviamo altri fattori di rischio come l’ipertensione, l’ipercolesterolemia, l’eccessivo consumo di alcool, la dieta inadeguata, la mancanza di esercizio fisico e naturalmente il diabete.
“Ma ultimo e più recente allarme, ma non per questo meno importante, è l’assunzione della finasteride contro le calvizie da parte dei giovani” prosegue Aldo Franco De Rose, “E recentemente la FDA ha “costretto” l’aziende produttrice di questo farmaco a scrivere sul bugiardino l’avvertenza che i disturbi andrologici (perdita della libido, impotenza) possono persistere anche dopo la sospensione del trattamento farmacologico della finasteride”.
Roberta Maresci