“La secchezza vaginale non si può auto trattare, con prodotti da banco acquistati in farmacia; è necessario che il medico possa definire le motivazioni che la produce”, spiega il dottor Salvo Caruso, ginecologo, docente all’Università di Catania e past president Fiss (Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica).
“Se compare in postmenopausa è un sintomo legato alla riduzione degli estrogeni, per cui sarà opportuno, verificando attraverso un semplice pap test, somministrare estrogeni per via vaginale.
Oggi le quantità di estrogeni locali sono estremamente ridotti.
Per cui la loro attività si esaurisce sull’epitelio vaginale, rinvigorendolo. È possibile usare, tuttavia, integratori o nutraceutici contenenti sostanze con attività fitoestrogenica, che hanno una buona efficacia, ma che richiedono trattamenti prolungati.
Infine attenzione ai gel intimi, che non risolvono il problema in quanto permettono alla donna di avere un rapporto senza fastidio, ma possono peggiorare indirettamente la distrofia dell’epitelio vaginale”, conclude l’esperto, sottolineando che la funzione del medico è molto importante, poiché la secchezza vaginale potrebbe essere l’esito di dismetabolismo, come il diabete.
Roberta Maresci