Tratto da un testo della dott.ssa Luisa Barbaro – Responsabile U.O. Consultori Area Metropolitana e Jonica, Dirigente Ginecologo Consultorio Familiare “Via del Vespro”, ASP 5 Messina]
Cos’è il collagene e a cosa serve?
Collagene vuol dire letteralmente “produrre colla”. Per il nostro corpo, per esattezza.
Prodotto naturalmente da fibroblasti, il collagene si ritrova nella cartilagine delle articolazioni, nei muscoli, nella cute, nei capelli, nei tendini e nei legamenti del corpo. Il collagene è, insomma, ciò che sostiene la nostra pelle e gli organi interni.
Anche le nostre ossa e i nostri denti si formano quando il corpo unisce i minerali al collagene: quest’ultimo è, in sostanza, una proteina del tessuto connettivo che entra nella composizione delle strutture organiche di supporto e di connessione.
Alla soglia dei 30 anni iniziano a comparire le prime piccole rughe. Intorno ai 40 anni la produzione di collagene rallenta, fino a diminuire drasticamente dopo i 50. Una carenza di collagene o un suo cattivo utilizzo nel nostro corpo sono la causa di segni precursori dell’invecchiamento e corrispondono all’età menopausale. Tuttavia, alcuni fattori possono influire sulla sintesi del collagene: il fumo, l’alcool, lo stress, l’allenamento fisico troppo intenso. Ma anche le condizioni climatiche, l’inquinamento, le infezioni e l’uso di farmaci possono contribuire, anche se in misura più ridotta.
Nel connettivo umano, con il progredire dell’età, aumentano le frazioni del collagene scarsamente solubili, mentre diminuiscono quelle più solubili. Pur avendo la stessa composizione amminoacidica, queste frazioni presentano un diverso stato di aggregazione del polimero molecolare. Cosa comporta tutto questo? In parte, spiega il progressivo processo di sclerosi a cui inevitabilmente il connettivo va incontro con l’invecchiamento. Il corpo produce il proprio collagene ogni giorno, ma poiché la produzione diminuisce con l’età, le risorse di collagene disponibili diventano rapidamente insufficienti e le diverse parti del corpo si deteriorano gradualmente: i primi segni evidenti sono la comparsa delle rughe e dei dolori.
Prima di aver compiuto i 50 anni, una donna potrebbe aver perso fino al 15% della sua fisiologica capacità di produrre collagene. Questa aumenta fino al 30% intorno ai 70 anni, a causa della perdita degli ormoni sessuali che generalmente svolgono una funzione nutritiva particolarmente potente. Con il rallentamento della produzione di collagene la pelle trattiene meno acqua, si assottiglia e cominciano a comparire le prime rughe.
Gli effetti della carenza di collagene sulle articolazioni
La carenza di estrogeni e testosterone colpisce anche ossa, muscoli, tendini e articolazioni. Queste ultime, in particolare, sono ricchissime di recettori per gli estrogeni: ecco perché quando ne sono carenti provocano dolori ed un fastidioso senso di “ruggine” che rende difficili e quasi goffi i movimenti.
Della mancanza di collagene risente anche il sistema immunitario: può capitare la formazione di auto-anticorpi che conduce all’infiammazione di diversi tessuti essenziali del corpo.
In ultimo, possono comparire artrite e artrosi: la prima, dovuta all’infiammazione delle articolazioni, la seconda associata ad una mancanza di cartilagine per distruzione selettiva del collagene articolare, specie nel caso di anche, ginocchia, spalle, colonna vertebrale, dita delle mani e dei piedi: il risultato sono forti dolori e una qualità della vita compromessa.
La perdita di densità ossea aumenta il rischio di osteopenia e osteoporosi, mentre la diminuzione della massa muscolare magra (che dipende anche dalle mutazioni del metabolismo basale dovute all’età) espone all’aumento di peso, dannoso per ossa, muscoli e cuore. Nel caso della fibromialgia sono chiamati in causa sia il deficit di collagene intramuscolare, sia il rimodellamento della matrice extracellulare con deposito di collagene intorno alle fibre nervose. Il risultato è un abbassamento della soglia ai microtraumi muscolari e della soglia di tolleranza al dolore nei punti sensibili.
La borsite, la tendinite e la tendinosi sono altre malattie frequentemente legate ad una carenza di collagene durante l’invecchiamento. Nello specifico, la borsite è provocata da un’infiammazione dovuta ad artrite o ad infezione. Le zone più adeguatamente colpite sono le spalle, il gomito, il polso, l’anca, la schiena, la caviglia. La tendinite o tendinosi è provocata da una carenza di collagene nei tessuti dei tendini: il collagene, infatti, contribuisce a mantenere la loro struttura e forza, e quando si decompone compaiono dei piccoli strappi sul tendine che lo indeboliscono e provocano dolore e perdita di forza nei movimenti.
La carenza di collagene è causa di altre patologie: reumatismo articolare, lupus eritematoso, dermatomiosite, sclerodermia, polimiosite, spondiloartrite anchilosante, tunnel carpale.
Anche nella composizione della cartilagine c’è il 67% di collagene, contro l’1% di glucosamina, uno zucchero amminico che si ritrova in proporzioni notevoli solo a livello liquido e nella membrana sinoviale e che agisce come lubrificante a livello articolare. Il collagene, invece, è una molecola complessa contenente acidi amminici, e rappresenta la proteina strutturale più abbondante del corpo, contribuendo alla rigenerazione globale dell’articolazione a tutti i livelli: tendini, legamenti, cartilagini, muscoli, membrana e liquido sinoviale (lubrificazione). Quando la produzione del collagene nel corpo diminuisce, ne risente anche la sintesi di cartilagine, che ricopre le estremità delle ossa nelle articolazioni ed ha la funzione di ridurre lo sfregamento articolare e di conferire rigidità ed elasticità alle strutture che sostiene. Con l’invecchiamento la sua qualità assorbente diminuisce e più aumenta il deterioramento, più è amplificata la comparsa dei dolori nei semplici gesti quotidiani.
Collagene e sonno: che relazione c’è?
Alcune ricerche hanno stabilito che gran parte del lavoro metabolico essenziale alla riparazione del corpo ha luogo quando dormiamo. Il sonno, in sostanza, è un’altra forma di attività: in alcune sue fasi avviene il recupero fisico, mentre in altre – come la prima fase, della anche fase Alfa – il corpo lavora di più per rigenerarsi e per ricercare i nutrimenti necessari alla sua riparazione.
Il nostro sistema cerca quindi il collagene disponibile nel corpo per convertirlo in altre risorse necessarie, trasformandolo in materiali essenziali per l’organismo. È nella fase Alfa del sonno, quindi, che grazie a una sintesi proteica si sviluppano muscoli, tendini e legamenti o si ricostruiscono e riparano gli organi e la pelle.
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