Lo scorso 22 maggio si è tenuto a Roma il Congresso dell’Associazione Italiana per lo Studio del Dolore (AISD), un appuntamento importante per i clinici e ricercatori che si occupano di medicina del dolore.
Il 39° appuntamento ha acceso i riflettori sulla realtà, ancora troppo spesso misconosciuta e sottovalutata, dei malati con dolore, e per ribadire alla comunità scientifica e alla Società che i Medici del Dolore sono principalmente strumento a disposizione del paziente, della sua famiglia e di tutto il suo contesto (familiare, professionale, sociale).
Un congresso che ha posto al centro l’interesse per i pazienti, le loro esigenze e complessità, ponendo attenzione anche alle differenze di genere. Il dolore presenta infatti differenze precise tra i generi, di frequenza, tipologia e soglia.
Una sessione di due giorni è stata dedicata all’assistenza infermieristica domiciliare, per la costruzione di un sistema di gestione del dolore nell’ottica della continuità assistenziale.
Sono stati analizzati temi etici, come responsabilità e competenze dell’infermiere e gli aspetti medico-legali nella gestione domiciliare dei farmaci psicoattivi, come anche tematiche di valutazione e trattamento del dolore nelle patologie cronico-degenerative, nell’anziano, nelle lesioni, nell’impianto e gestione degli accessi vascolari.