Entrare in menopausa molto tardi nella vita, aumenta i rischi di sviluppare un tumore al seno. Lo sostiene uno studio effettuato presso le Università di Cambridge e Exeter. La ricerca pubblicata interamente nella rivista scientifica Nature Genetics, ha coinvolto 177 istituti tra università e ospedali, dove è stato analizzato il DNA di circa 70mila donne europee. Secondo i risultati, per ogni anno che trascorre dal compimento del 50esimo anno di età, il rischio di un carcinoma alla mammella aumenta del 6%. La causa, a parere degli scienziati, ha a che fare con l’estrogeno, l’ormone sessuale femminile, la cui produzione sarebbe un importante fattore di alimentazione per i tumori.
STUDIO -Durante lo studio, i ricercatori hanno rilevato 44 geni che determinano l’inizio della menopausa; mentre tanti di questi geni sono in grado di riparare il DNA danneggiato negli ovuli, ve n’è uno “maligno” che causa la morte dell’ovulo: come risultato, l’arrivo della menopausa nelle donne con tale gene viene anticipato. In futuro un test genetico contribuirà a proteggere gli ovuli, a prevenire malattie e ad avviarsi verso una menopausa precoce.
LA VITA OLTRE – C’è da dire che comunque anche dopo l’asportazione di un tumore al seno, ci sono donne che hanno dimostrato che la vita continua. Eccome. Anche a colpi di pagaia. Si tratta del progetto Abreast In A Boat (In barca fianco a fianco) che nasce nel 1996, in Canada, ideato da un gruppo di medici guidati dal dr. Don McKenzie, specializzato in medicina sportiva e fisiologia dell’allenamento all’Università della British Columbia, di Vancouver. McKenzie remò contro le teorie mediche in uso fino a quel tempo secondo cui, dopo il trattamento chirurgico del tumore al seno, la parte superiore del busto doveva essere tenuta a riposo, altrimenti ogni sforzo o esercizio fisico avrebbe causato l’insorgere di linfoedema (un gonfiore – edema – debilitante e doloroso del braccio corrispondente alla zona dell’intervento).
CONTROCORRENTE – Per provare la validità della sua diversa teoria, il dottor McKenzie scelse il Dragon Boating, una disciplina sportiva a pagaia che mette sotto duro allenamento la parte superiore del corpo. Chiese a 24 donne, tutte sopravvissute al tumore al seno, di far parte di questo suo progetto di ricerca. Le esperienze di vita, la forma fisica e la capacità atletica di tutte erano estremamente diverse, così come la loro età, che andava dai 31 ai 62 anni. La loro avventura con la pagaia cominciò con un preciso regime d’allenamento a terra ed in acqua, e dopo soli 5 mesi erano pronte per partecipare alle gare di 650 metri al Festival Rio Tinto di Dragon Boat di Alcan, prima e unica squadra di donne con il tumore al seno.
PAGAIA ALL’EUR – Dopo poco tempo, ognuna di queste donne si sentì più in salute ed in forma, e nessuna sviluppò il temuto linfoedema. Lo sanno anche le donne dell’Abbraccio Rosa che domenica 18 ottobre al Laghetto dell’Eur si sfideranno “nella stessa barca” (e gratis), a bordo del Dragon Boat, festeggiando il progetto YouDonna in occasione della Giornata Mondiale della Menopausa. Vi aspettiamo!