(tratto da un testo del prof. Osvaldo Sponzilli)
La qualità di vita in peri-menopausa e menopausa può essere inficiata da una serie di sintomi dovuti alla variazione dell’ambiente ormonale. Per ovviare alla presenza di questi sintomi, molti medici consigliano di ricorrere ad una terapia ormonale, generalmente ben tollerata ed efficace. In alcuni casi, però, la terapia ormonale tradizionale viene sostituita da una combinata, costituita da estrogeni equini coniugati e medrossi-progesterone acetato: per quest’ultima è stato registrato, in alcuni casi, un aumento di rischi per la salute.
L’alternativa alla terapia ormonale tradizionale e a quella combinata è, per alcune donne, quella costituita da ormoni bioidentici, altrimenti conosciuti come BHRT.
Cosa sono gli ormoni bioidentici?
Gli ormoni bioidentici sono sostanze naturalmente presenti nel nostro organismo, responsabili della regolazione di molte – se non di tutte – attività metaboliche del nostro corpo. Quando questi vengono introdotti all’interno di una specifica terapia, vengono somministrati sotto forma di preparazioni galeniche magistrali prescritte da un medico e allestite in farmacia.
Tra gli ormoni più utilizzati nella pratica medica antiaging troviamo il pregnenolone e il dhea. Il pregnenolone è il precursore di tutti gli ormoni a struttura steroidea ed è a sua volta una molecola steroidea, che viene prodotta nel nostro organismo dai mitocondri a partire dal colesterolo. Dal pregnenolone si ottiene il dhea e dal dhea, a cascata per via enzimatica, tutti gli ormoni steroidei della sfera maschile e di quella femminile: testosterone, progesterone, estradiolo, estriolo, estrione.
Ormoni bioidentici: i dosaggi e la somministrazione
I dosaggi di impiego sia del pregnenolone che del dhea variano da 5 a 30 mg anche per 3 volte al giorno. Si tratta di molecole di provenienza naturale, nel senso che i precursori si estraggono dalle foglie di una pianta, la Dioscorea villosa, e successivamente per sintesi da tali intermedi si ottengono le molecole finite bioidentiche con gli ormoni endogeni.
Spesso per rendere più efficaci le formulazioni contenenti ormoni il medico richiede la produzione di compresse sublinguali: questa forma farmaceutica consente un miglior assorbimento del principio attivo rendendo più efficace la terapia.
Oltre alle compresse sublinguali vi sono diverse altre forme farmaceutiche tramite le quali vengono somministrati gli ormoni bioidentici: le capsule, gli ovuli vaginali o le creme.
Gli ormoni introdotti nelle creme, dette anche emulsioni, vengono inseriti in vescicole di piccole dimensioni (da 100 a 600 nanometri di diametro) per facilitarne l’assorbimento trans cutaneo. Possono essere utilizzati con una duplice funzione:
- quella sostitutiva sistemica: l’ormone viene somministrato in questo veicolo in modo da indurne un assorbimento attraverso la pelle per ottenere un beneficio in tutto l’organismo
- emulsioni cosmetiche: vengono utilizzati assieme ad altri funzionali antiaging per migliorare le caratteristiche cutanee.
È infatti dimostrato che dopo i 30-40 anni, a causa di una progressiva diminuzione dei livelli ormonali nel nostro organismo – cute compresa – si alterano i parametri di salute della pelle, che si assottiglia e perde di idratazione ed elasticità. La somministrazione cutanea di ormoni appropriati consente di riportare tali parametri a livelli ottimali.