Menopausa e ormoni, come cambia il nostro corpo?
A domanda risponde il dottor Osvaldo Sponzilli, Docente Università Tor Vergata Roma, Direttore Corso di Alta Formazione in Medicina Anti Aging Ospedale San Pietro FBF Roma: “Tra i fattori influenzanti il processo di invecchiamento, è da segnalare il progressivo declino nella produzione degli ormoni e soprattutto la perdita di armonia che si realizza a carico di diversi assi endocrini.
Questo fenomeno ha il suo inizio a partire dai 35 anni con il calo della produzione degli ormoni sessuali (meno-andropausa), del gh (somatopausa) della melatonina (pinealopausa), del Dhea (adrenopausa) e degli ormoni tiroidei (tireopausa), ed è a questa età come bisognerebbe preoccuparsi e prepararsi a rarallentare il declino.
Tutte queste pause ormonali portano a lente trasformazioni morfologiche con perdita di depositi adiposi nell’estetica del viso e caduta per gravità di molte strutture con lenta accentuazione delle pieghe naso-labiali, occhiaie, borse, accentazione della così detta marionetta: le pieghe laterali alle labbra che contornano il mento.
Quindi l’idea è cominciarsi ad interessare del proprio corpo e del suo invecchiamento tra i 35 e i 40 anni, attraverso esami clinici e consulti medici di alto livello.
Oggi giorno anche e sopratutto con le analisi del profilo genico per il controllo del peso, della tendenza diabetica, della glicazione, gli indici di Infiammazione, di Metilazione, la valutazione dello stress ossidativo, la cardiogenomica e neurogenomica si può attuare una utilissima prevenzione. Importante è sempre valutare la resistenza insulinica e gli indici di infiammazione ed intervenire con terapie naturali e attraverso gli ormoni Bio-Identici”, conclude Sponzilli.