Un numero sempre maggiore di dati scientifici concordano sul ruolo protettivo della Vitamina D nelle infezioni virali e ne riducono le complicanze respiratorie, con evidenze nel contesto attuale di COVID-19.
Il deficit di concentrazioni seriche di Vitamina D contribuisce a una situazione di aggravamento delle problematiche respiratorie in corso di infezione da SARS-Co V-2 e i dati statistici riportano una situazione epidemiologia peggiore in inverno, con il freddo e con una minore possibilità di esporsi ai raggi UV, fondamentali per aumentare i livelli serici di 25 idrossivitamina D – 25(OH) D.
Ne abbiamo parlato con il Professor Maurizio Cutolo, Direttore della Clinica Reumatologica e dei Laboratori di Ricerca dell’Università di Genova e dei reparti clinici di Reumatologia del Policlinico San Martino di Genova. Past President Società Europea di Reumatologia EULAR.
In questo periodo pandemico di COVID-19 il Professor Cutolo, i suoi collaboratori e un gruppo internazionale molto attivo di ricercatori indaga sui possibili meccanismi di prevenzione e di cura della pandemia da COVID.
In collegamento dai laboratori di reumatologia sperimentali di Genova, abbiamo chiesto al Professore di spiegarci in termini semplici quali sono le importanti implicazioni della Sua ricerca riportata nell’articolo appena pubblicato sulla rivista OPEN RMD, edita dalla Società Europea di Reumatologia EULAR.
L’editoriale è intitolato “Evidenze sul ruolo protettivo della Vitamina nel COVID-19” e i riferimenti bibliografici sono:
Cutolo M, Paolino S, Smith V. Evidences for a protective role of vitamin D in COVID-19. RMD Open 2020;6:e001454. doi:10.1136/ rmdopen-2020-001454
Il Professore ci ha spiegato con quali meccanismi biologici e molecolari la Vit D può in generale ridurre il rischio di infezioni e regolare le reazioni immunologie e infiammatorie del nostro organismo, quando sottoposto a esposizione ai virus influenzali e alla SARS Co V2.
Abbiamo compreso come l’attività antinfiammatoria della Vit D, in qualità di ormone steroideo, è in grado di influenzare la risposta immunitaria in caso di infezione di COVID-19 e di altre infezioni.
L’importante lezione del Professor Cutolo deriva anche da esperienze accumulante in questo periodo di pandemia da COVID-19, sia in pazienti infetti e sintomatici, sia in persone sane, non infette.
La conclusione della lezione del professore è la sintesi di cosa fare in 4 messaggi chiave
- Seguire sempre le linee guida ufficiali per l’uso della vitamina D,
- La vitamina D, in concentrazioni ottimali, contribuisce a contrastare la risposta infiammatoria in corso di COVID-19,
- Nei pazienti COVID-19 con concentrazioni nel siero di vitamina D – 25(OH)D – inferiori a 20 ng/mL, la dose raccomandata per integrazione è 6000-7000 UI orali / die per 6-8 settimane. Per il mantenimento la dose varia da 2000 a 3000 UI orali / die a seconda dell’età e delle condizioni cliniche individuali fino a raggiungere concentrazioni ottimali
- Quando non è possibile misurare le concentrazioni basali di vitamina D (25(OH)D) in pazienti con COVID-19, è necessario integrare con 2000-3000 UI orali al giorno fino alle concentrazioni sieriche ottimali suggerite (40-60 ng / mL).