Molti sono gli studi sull’Attività Fisica ed i suoi benefici sulla salute cardiovascolare delle donne in menopausa. Questo momento molto delicato, che come abbiamo visto comporta un rallentamento ormonale e può portare ad un aumento del peso, alla secchezza della pelle fino alle sempre più frequenti caldane, può andare anche ad influire negativamente sulla salute del cuore. È infatti proprio la diminuzione del numero di estrogeni, solitamente dediti al ruolo di sentinelle delle coronarie, a mettere a rischio il benessere del sistema cardiocircolatorio.
Se è vero che le donne hanno mediamente un rischio cardiovascolare fino a 5 volte inferiore a quello degli uomini, questo pericolo va però ad aumentare dal momento in cui si entra in menopausa e, dopo i 75 anni, sono proprio le donne ad essere più esposte a problemi cardiaci. Durante il climaterio la pressione sanguigna aumenta del 10% mentre crescono anche i marcatori per lo sviluppo dell’aterosclerosi, aumentando così l’esposizione a trombosi, ipertensione, ictus e infarto. La riduzione degli estrogeni può inoltre comportare un aumento del colesterolo cattivo (LDL) e dei trigliceridi, con una riduzione invece del colesterolo buono (HDL).
Una vita statica è un grande fattore di rischio di malattie cardiovascolari.
Chi non effettua una regolare attività fisica raddoppia le possibilità di avere un attacco cardiaco, e triplica quelle di morire rispetto a chi invece svolge esercizi in modo costante e regolare. L’attività fisica risulta quindi essere un elemento fondamentale per la salute del proprio cuore, senza dover ricorrere ad un trattamento farmacologica ma semplicemente facendo un piccolo sforzo.
Correre o camminare non fa differenza: secondo uno studio del National Institutes of Healt/National Heart, l’importante non è tanto la durata dell’attività fisica quanto (a parità di dispendio calorico) la distanza percorsa. Entrambe le attività infatti coinvolgono gli stessi gruppi muscolari, sempre contribuendo quindi alla robustezza del cuore ed alla sua resistenza, ed aumentandone la richiesta di ossigeno affinché pompi più sangue senza doversi affaticare.
In definitiva, più chilometri si fanno e meglio è.
Per cominciare a muoversi non è richiesta un’età né un livello minimo di esperienza: per mantenere il cuore giovane basta attivarsi un poco di più rispetto ad una vita sedentaria. Non appena si comincia, i benefici arrivano di conseguenza e su tutti i fronti di rischio di malattia cardiovascolare: ipertensione, dislipidemie (diminuzione dell’LDL ed aumento dell’HDL), obesità, insulinoresistenza e condizioni favorenti una trombogenesi. Il movimento aiuta a mettere in circolo più ossigeno, favorendone l’utilizzo da parte del cuore, riducendone la frequenza e la pressione arteriosa.
Dall’analisi dei risultati dello studio “Healthy Woman”, che ha valutato gli effetti dell’attività fisica durante la menopausa, si nota quanto sia forte la riduzione del rischio di cardiopatia ischemica (C.I.), della mortalità e del profilo lipidico dal 25% al 30%.
Ovviamente prima di iniziare qualunque tipo di attività fisica bisogna sottoporsi ad una valutazione clinica ed alla prescrizione del programma nelle donne sedentarie oltre i 50 anni, ed in quelle con 2 o più fattori di rischio cardiovascolare.
[fonte: “L’IMPORTANZA DELL’ATTIVITA’ FISICA PER IL MANAGEMENT DELLA SALUTE IN MENOPAUSA”, della Dott.ssa Luisa Barbaro, Responsabile U.O. Consultori Area Metropolitana e Jonica, Dirigente Ginecologo Consultorio Familiare “Via del Vespro”, ASP 5 Messina]